venerdì 18 giugno 2010

Comunicatori o moderni sofisti?


A lezione abbiamo definito "fare i comunicatori" come avere una committenza attraverso cui cercare di raggiungere un risultato.

Questa frase ha rievocato nella mia mente ricordi dai contorni sfumati e poco nitidi sulle lezioni di filosofia della terza superiore. Ricordo che mi ero molto innamorata, all'epoca, dei sofisti. Mi avevano colpito.

I sofisti erano maestri di virtù che si facevano pagare per i propri insegnamenti. Per questo motivo essi furono aspramente criticati dai loro contemporanei, soprattutto da Socrate (e poi da Platone e Aristotele), e furono chiamati offensivamente «prostituti della cultura». Lo scambio di retorica per denaro, che alla mentalità del tempo appariva "scandaloso", portò a giudicare negativamente questa corrente. I sofisti vennero così bollati come falsi sapienti, interessati al successo e ai soldi, più che alla verità.
In realtà la figura del sofista si pone come precursore dell'educatore e dell'insegnante, poiché si guadagnavano da vivere vendendo il proprio sapere, riscuotendo successo soprattutto presso i ceti altolocati. I sofisti furono infatti i primi ad elaborare il concetto occidentale di cultura, intesa non come un insieme di conoscenze specialistiche, ma come metodo di formazione di un individuo nell'ambito di un popolo o di un contesto sociale. Argomento centrale del loro insegnamento è la retorica: mediante il potere persuasivo della parola essi insegnavano la morale, le leggi, le costituzioni politiche; il loro intento era di educare i giovani a diventare cittadini attivi, cioè avvocati o militanti politici, e per essere tali, oltre ad una buona preparazione, bisognava anche essere convincenti e saper padroneggiare le tecniche retoriche.

In fondo si possono trovare assonanze tra la professione di comunicatore e quella del sofista classico: attraverso un sapiente uso della retorica è possibile guadagnare compensi. Lo scopo dei sofisti era, in parole povere, impossessarsi di uan tesi e, a seconda del committente, creare argomentazioni pro o contro il centro del discorso.
Col senno di poi, ho capito perchè i sofisti mi avevano intrigato sui banchi di scuola: piacerebbe anche a me fare un mestiere del genere, da grande.

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