mercoledì 28 aprile 2010

Appunti lezione 2, del 23/4/2010

L'argomento da cui è partita la discussione sono le differenze tra il giornalismo tradizionale e quello digitale. Dalla nuova era dei giornali online, infatti, anche il cartaceo ha subito una contaminazione: non esiste più un sistema di impaginazione che non preveda una parte elettronica, nè una distribuzione senza controlli governati dal digitale; la qualità delle immagini migliora anche sui giornali tradizionali e via dicendo.

Ma quali sono gli aspetti negativi del giornalismo online?
Dal dibattito sono emerse tre principali questioni:

1) Ci sono troppe notizie.
In realtà si tratta di un mito da sfatare: le notizie sono tante, ma tutte replicate. Questo è dimostrabile semplicemente confrontando i lanci delle diverse testate attraverso Google News. Non compaiono particolari differenze di contenuti tra Ansa e altre tre agenzie di stampa, di cui una internazionale.
La difficoltà sta piuttosto nel selezionare il modo in cui preferiamo avere questa notizia: ad esempio per mezzo della carta stampata, degli sms o dei giornali online.

2) Forse le notizie che si trovano online non sono vere.
In fondo, però, siamo noi ad essere chiamati alla verifica: sul Web il vero "controllore" delle notizie è l'utente. Un tempo il giornalista del quotidiano, dal suo desk, ri-impastava le agenzie, aggiungendo conoscenze che potevano provenire dalle enciclopedie (così avrebbe fatto per scrivere del vulcano senza andare in Islanda). Ma chi ci assicura che l'articolo "vecchia scuola" scritto in questo modo non fosse pieno di bufale da parte del giornalista, conscio che il lettore non possedesse nozioni specifiche di geotermia?

3) E' più difficile arrivare alle fonti.
Anche le fonti a cui affidarci, in fondo, le decidiamo noi utenti: Google o Wikipedia, per esempio, sono così popolari perchè noi scegliamo proprio quelle. La persona che effettivamente vuole approfondire un argomento legge tutto.

Da qui il discorso è passato al piano della qualità che si incrocia con la velocità e della differente modalità di scrittura rispetto al passato. Grazie al continuo aggiornamento delle notizie, infatti, anche la carta stampata è cambiata. I giornali sono più ricchi di infografica, flash, approfondimenti... Ma spesso per i giornali tradizionali diventa difficile proporre titoli seducenti, dal momento che molti lettori hanno già appreso le notizie online. Aspettare la mattina per leggere e comprendere meglio quanto accaduto la sera precedente non è più necessario. Non solo: si è già visto, detto e commentato tutto anche attraverso social networks, communities, blog...

Tutti sono giornalisti, tutti possono scrivere grazie alla gratuità e alla possibilità di selezione delle notizie. Per poter dire qualcosa pubblicamente prima era necessario torvare un editore, uno spazio... Adesso si può fare tutto ciò semplicemente per mezzo di uno spazio sulla rete. Lo spazio di libertà diventa uno spazio di possibilità.

Altro quesito: come si scrive su Internet?
Fondamentale è la capacità di usare la sintesi; poi si possono fare aggiornamenti anche lunghissimi (ecco come si sviluppa una mentalità multitasking).
Chi scirve sul cartaceo ha limiti di spazio/tempo. Sul Web la preoccupazione è la velocità rispetto ai competitors. La notizia, però, si è trasformata di questo passo sempre più in un sommario di eventi cadenzati dalle agenzie. La procedura di pubblicazione somiglia sempre più ad una corsa contro il tempo: prenderla, leggerla, metterla sul sito e cercare di rielaborarla un minimo.
Ma quanto la si rielabora? Abbiamo confrontato i lanci di Repubblica e del sito del Pdl e sono effettivamente uguali: si tratta copia e incolla delle agenzie stampa.
Ecco quindi che emerge il rischio della sintesi: che la sintesi non ci sia nemmeno. Spesso ci si astiene dallo scrivere, si riversano senza filtro le agenzie sul mercato.
In questo modo, però, è facile accorgersi di come io disponga delle stesse agenzie del giornalista alla scrivania di Repubblica: tanto le notizie non le riscrive.
In conclusione scrivere su Internet è un videogioco di velocità. Non esiste un vero modo di scrivere su Internet, il più delle volte è condizionato dalla frenesia e dalla tempestività.

Morirà prima il giornale online o l'agenzia stampa online?
Nessuno: probabilmente convergeranno e poi saranno gli utenti a stabilire chi sarà il più letto.

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