lunedì 17 maggio 2010

Lezione 4, del 7/5/2010 - Special guest: Prof. Ferrandi

Anche questa lezione è partita dall'osservazione di siti e blog per vedere come si sviluppa "l'online" rispetto ai giornali di carta in relazione alle elezioni inglesi, che hanno chiuso i seggi proprio la sera prima della nostra lezione.
Il problema è: dal momento che le redazioni dei giornali chiudono verso le undici di sera, cioè nel momento in cui ancora non si sa nulla dei risultati elettorali, come presentare la notizia?
Le possibilità sono fondamentalmente due: da un lato si possono fare delle ipotesi; dall'altro si può cercare di fare titoli talmente generali che, oltre a non dire niente, ripetono qualcosa che il lettore già conosce. Rischiare di dare una notizia sbagliata o non dire niente? Abbiamo guardato quindi le scelte di alcuni giornali:
New York Herald Tribune (che in realtà contiene gli articoli scritti nel pomeriggio dal New York Times) propone un titolo che non vuole dire nulla. Da un lato forse ha fatto una scelta giusta perchè i risultati - col senno di poi - sono stati abbastanza diversi da ciò che ci si aspettava. Secondo le stime, infatti, i Labour avrebbero dovuto perdere molto ed hanno invece perso poco, lasciando ai Conservatives una vittoria zoppa; il terzo partito - quello dei liberal democratici, che ci si aspettava ricevesse molti voti - ne ha ottenuti pochissimi, stravolgendo quindi ogni previsione. Il Corriere della sera ha dato infatti una dichiarazione sbagliata, che è stata smentita dai fatti, proponendo la sconfitta di Brown come molto più grave rispetto a quanto non sia effettivamente stata. Questo è il problema dei giornali di carta: in simili occasioni si trovano in un blackout informativo, mentre ci sono siti all news che lavorano 24 ore al giorno e sono in grado di dare le notizie in tempo reale. Certo anche i siti all news hanno un problema con le notizie: data la tempestività di pubblicazione non c'è sempre tempo di verificare la veridicità di quanto si afferma (è il caso dei numerosi falsi allarmi di attentati dopo quello di Times Square). Il titolo esatto l'ha fatto Repubblica, che ha scritto "Nessuno ha la maggioranza".
Repubblica ha cercato di usare l'online in modo cereativo, per esempio ha aperto una parte locale per cercare di migliorare il suo appeal nei piccoli centri, come a Parma. Finegil (che, tra l'altro ha anche la Gazzetta di Modena per cui io scrivo) ha aperto tante redazioni di giornali locali, in cui queste, però,, per andare avanti hanno un personale ridotto all'osso; Repubblica ha fatto una scelta più creativa.
Un caso molto interessante di fotogiornalismo online si trova all'indirizzo www.boston.com, in cui viene preso solo materiale proveniente da agenzie stampa e solo fotografie caricate ad alta definizione. Raccontando le notizie per immagini il sito ha avuto un enorme successo, anche se l'idea è talmente semplce che la potrebbe realizzare chiunque.
I blog più importanti: al primo posto c'è il Post, un news aggregator che ha ottenuto così tanto successo da volerlo tradurre anche in Italiano - le cose iniziano forse a cambiare anche da noi. Secondariamente c'è quello di Andrew Sullivan, importante giornalista americano, che gestisce un blog in collaborazione con il mensile Atlantic. Essendo quest'ultimo in crisi ha deciso di reinventarsi proprio con un sito che vantasse molti editoriali importanti nella parte del blog.

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